Nell’entroterra Bresciano dove termina la provincia di Brescia e inizia quella di Trento, appena superato il lago d’Idro si incontra il paese di Lodrone fraz. Del più noto comune di Storo.
Qui, nella piana di Storo viene coltivata un’antica varietà di grano il “Marano” che per sua natura ha la cuticola esterna di colore scuro, rossiccia direi. Durante la macinatura a pietra, in storico mulino del paese, ogni parte viene lasciata intatta, la farina è integra, non raffinata, ciò conferisce al prodotto finale aromi e sapori del tutto particolari e intensi. Con questa materia prima così completa e ricca di nutrienti possiamo ottenere diversi piatti, noi abbiamo scelto di fare la polenta taragna, chiamata così per il nome del bastone il “Tarell” utilizzato per girare la polenta durante la cottura.
Un antico piatto invernale che ogni famiglia condiva e farciva a piacimento in base ai rimasugli di burro e formaggio che aveva in casa, si perché oggi per preparalo ci sono le ricette ma nei racconti dei nonni delle tradizioni bresciane si parla solo di polenta condita con burro e formaggi, fatti in malga sulle montagne limitrofi e portati a valle nei giorni del mercato. Come spesso accade è dagli avanzi che si ottengono le migliori prelibatezze, e questo ne è un tipico esempio, la polenta di base un piatto povero (farina di grano, sale, acqua) cotti per 45 minuti circa. Era il pasto dei contadini abbinato a qualche fetta di salame, oppure un pezzo di formaggio, o delle erbe cotte. Nel tempo alcune massaie hanno cambiato i passaggi di aggiunta degli ingredienti mettendo i formaggi ed il burro direttamente in fase finale di cottura, con il calore residuo si scioglievano ottenendo una sorta di crema densa, estremamente saporita e godereccia, che ripagava delle fatiche della settimana trasformandolo così la polenta da semplice contorno, a piatto domenicale ricco da bagnare con ottimo vino.
Per rivivere la tradizione ai giorni nostri ci siamo imbattuti in Cristina, che periodicamente aprirà le porte di casa a Gardone Riviera e vi farà partecipare alla preparazione della polenta taragna, per altro non facile da trovare in trattorie o ristoranti, poiché va consumato appena fatto. Una motivazione in più per provare questa esperienza, che vi porterà indietro nel tempo, con sapori e lavorazioni artigianali tradizionali del territorio. I suoi ingredienti, infatti, sono tutti di origine locale, a partire come detto dalla farina di Storo, per arrivare al burro e formaggio di Tremosine o alpeggi limitrofi. Un’esplosione di gusto che già ci fa venire l’acquolina in bocca, non vi resta che prenotarvi e farci sapere cosa avete provato ad ogni boccone.