Dopo aver superato alcune gallerie e aver trovato posto nell’area di parcheggio in via Valle delle Cartiere, località Toscolano Maderno, ci ritroviamo a percorrere a piedi un sentiero meraviglioso che costeggia il fiume Toscolano.
La fabbricazione della carta nel territorio di Toscolano Maderno risale al tardo Medioevo e fu favorita dalla presenza proprio del torrente Toscolano. Se l’uso delle acque del fiume mediante seriole è attestato già alla fine del Duecento, bisogna attendere il secolo successivo per ritrovare nei documenti il riferimento esplicito alle cartiere. È datato 17 ottobre 1381 il primo documento che attesta in maniera certa la presenza di una cartiera lungo il fiume.
Nel corso del Quattrocento la manifattura della carta si diffuse in tutta la Valle e furono costruiti insediamenti produttivi lungo il tratto del fiume che da località Promontorio arriva fino a località Camerate. La vera affermazione delle cartiere della Valle si avrà a partire dalla fine del Quattrocento, quando alla domanda di carta da scrivere si aggiunse, in maniera sempre più crescente, quella di carta da stampa. Tra il XV e il XVI secolo la Valle delle Cartiere, con il suo incomparabile addensamento di fabbriche, divenne il polo produttivo principale della Repubblica di Venezia. Sarà solo la peste del 1630 a fermare la consolidata produzione manifatturiera di Toscolano Maderno.
Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento però le cartiere che erano rimaste inattive o abbandonate furono ripristinate, gli impianti potenziati e l’attività produttiva riprese più vigorosa di prima.
Con la caduta della Serenissima nel 1797 iniziò una fase d’inesorabile declino per la Valle delle Cartiere. Nel corso dell’Ottocento pochi imprenditori furono in grado di mantenersi al passo con l’industrializzazione introducendo nuovi macchinari e accentrando la produzione in alcune località della Valle come Maina e Luseti. In questo contesto emersero i Maffizzoli che, dopo aver promosso l’ultimo sviluppo industriale della Valle, nel 1906 aprirono una cartiera a lago definendo così il progressivo abbandono dei poli produttivi posti lungo il fiume. Nel 1962 la cartiera di Maina Inferiore, l’ultima a rimanere attiva nella Valle, cessò la sua attività.
In questo luogo ricco di storia andremo a conoscere la nascita della carta e della sua produzione, realizzata non solo attraverso macchinari moderni ma portata avanti anche artigianalmente.
Ad accoglierci sono proprio loro, Filippo e Marco, che con grande dedizione e passione ci offrono la possibilità di provar con mano un’esperienza unica e indimenticabile: come realizzare la carta, nella loro azienda Toscolano paper 1381
Marco ci spiega che dalla cellulosa pura, la sua provenienza è scelta in base al prodotto che si vuole ottenere, si inizia a lavorarla tenendola a bagno in acqua, facendola ammorbidire, volendo è possibile abbinare cotone o altre fibre naturali, in questo modo il foglio ottenuto sarà diverso sia al tatto che nell’impiego.
Una volta ottenuto l’impasto di cellulosa più eventuali altre fibre, Marco ci mostra come posarlo in appositi telai, che hanno diversi formati, in acciaio leggerissimi. A differenza di quelli che venivano utilizzati un tempo scomodi e pesanti. Il riquadro nel quale poniamo il nostro composto, si chiama “cascio”, contornato da una guarnizione che permette all’impasto di prendere la forma di quello che sarà il nostro formato definitivo.
E ora arriva la parte divertente, quella di immergere il nostro telaio all’interno della “tina da carta”, un contenitore contenente acqua. Tramite questo processo verrà assorbita l’acqua necessaria, mentre il restante in eccesso fluirà tramite le feltrazioni. In questo modo le varie fibre verranno legate tra di loro dando vita a quella che sarà la resistenza per il nostro foglio di carta. Giungiamo così alla fase della pulitura. Eseguita su un piano di lavoro chiamato “schiena ad asino” per la sua forma d’inclinazione particolare, è fondamentale per questo passaggio che permette il distacco del foglio di carta dalla forma al feltro (un materiale assorbente). Il foglio passa poi su quella che viene chiamata “pila” ovvero un mucchio ordinato di strati di feltro assorbente e fogli di carta uno sopra l’altro, per lasciare che sgoccioli fuori quanta più acqua possibile. Successivamente i fogli saranno appesi per l’asciugatura finale
Ovviamente, richiedendo molto tempo, non abbiamo l’occasione di vedere terminato l’ultimo passaggio, ma abbiamo modo di toccare con mano il risultato finale a dir poco strepitoso, osservando i vari esempi di realizzazione con le diverse cellulose e mix di materiali.
Un’esperienza davvero straordinaria, che suscita molto interesse soprattutto nel vedere la passione artigiana portata avanti in età moderna.
Ma la nostra avventura non finisce qui. Dopo aver ringraziato Marco e Filippo per la loro disponibilità, ci dirigiamo verso il Museo della Carta, pronti ad approfondire la storia della Valle delle Cartiere e dei macchinari che venivano utilizzati un tempo per realizzare la carta. Pensate che la sua storia risale al tardo Medioevo e la produzione fu favorita grazie alla presenza del torrente Toscolano. potrete ammirare la tortuosità ordinata del fiume godendovi una camminata in quest’incantevole Valle ricca di scorci affascinanti. Per non parlare poi delle rovine di edifici storici di rinomato interesse.
Non ditemi che non vi abbiamo incuriosito per venire a scoprire questo luogo lontano dalla città e totalmente immerso nella natura, portandovi a casa un foglio di carta realizzato esclusivamente da voi?
Vi basterà entrare nella nostra sezione esperienze per prenotarlo con un click, e non un semplice click ma un click che vi aprirà un nuovo mondo: quello della carta artigianale.